Una volta un bambino domandò a sua madre:

«Mamma, perché piangi?». E lei rispose:
«Perché sono una donna …». E lui: «Ma … non capisco». La madre si chinò verso di lui, lo abbracciò e disse: «Amore mio, non capirai mai!».
Più tardi il bambino domandò a suo padre: «Papà, perché a volte la mamma piange senza motivo?». L’uomo rispose: «Tutte le donne piangono sempre per niente». Era tutto ciò che suo padre era in grado di rispondere.
Il ragazzino crebbe e divenne un uomo. E di tanto in tanto fece la stessa domanda: perché le donne piangono senza avere ragione di farlo? Un giorno quest’uomo si inginocchiò e chiese a Dio: «Signore, dimmi … Perché le donne piangono così facilmente?». E Dio gli disse:
«Quando ho creato la donna volevo fare qualcosa di molto speciale. Ho reso le sue spalle abbastanza forti, in grado di sopportare il peso del mondo intero, eppure abbastanza gentile da saper consolare! Le ho dato un’immensa forza interiore, affinché potesse sopportare i dolori della maternità e anche il disprezzo che spesso proviene dai suoi stessi figli! Le ho dato la forza che le consente di continuare a prendersi cura della sua famiglia, senza lamentarsi, nonostante le malattie e la stanchezza, anche quando gli altri cedono. Le ho dato la sensibilità di amare i suoi figli, in qualsiasi circostanza, anche quando quei bambini l’hanno molto ferita. Questa sensibilità le permette di scongiurare ogni tristezza, pianto o sofferenza del bambino e di condividere le ansie, i dubbi e le paure. Così può sopportare tutto questo, figlio mio. Le ho dato le lacrime; sono esclusivamente sue, per usarle quando ne hai bisogno. Quando le versa, la donna versa in ogni lacrima un piccolo amore. Queste gocce d’amore svaniscono nell’aria e salvano l’umanità».
L’uomo rispose con un profondo sospiro: «Ora capisco la sensazione di mia madre, di mia sorella, di mia moglie … Grazie, mio Dio!».

L’8 marzo non è un giorno di festa ma una giornata in cui ricordare le conquiste sociali, culturali e politiche delle donne, un’occasione per rafforzare la lotta contro le discriminazioni e le violenze che ancora oggi, purtroppo, le donne subiscono in diverse parti del mondo, nonché per confermare l’insostituibile ruolo della donna nella società contemporanea e nella nostra Comunità scolastica. Un momento per riflettere sui passi ancora da compiere. 

Sento il dovere di rivolgere a tutte le donne del nostro Istituto e della nostra Comunità un ringraziamento sincero quale segno di autentica gratitudine ed ammirazione per l’impegno e la passione educativa che quotidianamente esprimono a scuola, nella vita quotidiana, nel lavoro, nella famiglia, e il contributo che forniscono alla crescita e allo sviluppo della nostra società, certo, peraltro, che la ricorrenza della Giornata suddetta debba ribadire, rafforzare, potenziare il rispetto della dignità ed il riconoscimento del valore e dei diritti delle donne in tutti i giorni dell’anno.

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