Oggi ricorre la celebrazione della Giornata internazionale della donna, popolarmente soprannominata la Festa della Donna, un nome ambiguo che si presta a ridimensionare il valore storico e umano di questa giornata spesso liquidata come una delle tante feste consumistiche in cui alla riflessione e al dolore determinato dalla presa di coscienza delle tragiche condizioni che vivono molte bambine, ragazze e donne, si sostituiscono feste goliardiche.
Da tempo, alla luce della discriminazione di genere, soprusi e violenze che molte donne vivono ancora oggi e in ogni parte del mondo, sorgono ragionevoli interrogativi: cosa significa celebrare questa giornata oggi? Per trovare risposte a queste domande occorre ricordare le lotte sociali e politiche che le donne hanno dovuto affrontare affinché la loro voce venisse ascoltata, le battaglie già fatte e quelle ancora da realizzare per il reale ottenimento dei pari diritti rispetto all’uomo.
La Giornata internazionale della donna, come indicato dall’ONU, celebra i progressi in ambito economico, politico e culturale raggiunti dalle donne in tutto il mondo. Questo riconoscimento si basa su un principio universale che prescinde da divisioni, siano esse etniche, linguistiche, culturali, economiche o politiche.
Questa giornata è l’occasione per ricordare alle donne di questa comunità e soprattutto alle ragazze e alle bambine della scuola di non rinunciare ai propri desideri, di rimanere ambiziose e libere, di non piegarsi agli stereotipi, di non avere paura di dire no a chi calpesta la dignità, le aspirazioni ed i desideri. E’ l’occasione per ricordare a me stesso, agli uomini di questa comunità e soprattutto ai ragazzi ed ai bambini della scuola di lavorare con empatia ogni giorno per realizzare una società di cui donne e uomini siano ugualmente e realmente partecipi e costruttori.
Un ringraziamento ed un sincero augurio a tutte le donne della nostra comunità

Circ. n. 119